LA SPECIE IMPRENDITORIALE E LA SUA TUTELA di Sauro Pellerucci


4. Sulla libera scelta imprenditoriale
La scelta imprenditoriale non può non avere riconosciuta una funzione sociale.
L’imprenditore è, a tutti gli effetti, cittadino dello Stato e come tale deve essere tutelato al pari degli altri cittadini.
La libera scelta di intraprendere un’attività economica non deve porlo al di fuori delle tutele riconosciute a cittadini che non hanno potuto, saputo o voluto effettuare tale scelta.
La tutela della specie imprenditoriale deve partire dalle tutele riconosciute a chi imprenditore non è. Se tali tutele non sono estensibili alla categoria imprenditoriale, queste vanno considerate inique e non democratiche.
Lo stato di disoccupato non può essere strumento per il raggiungimento di fini sociali, è umiliante e testimonia la mancanza del rispetto della promessa costituzionale.
Il diritto al lavoro per tutti i cittadini ha una rilevanza maggiore della tutela, nelle forme contrattuali, a favore dei singoli cittadini lavoratori.
In una democrazia compiuta la tutela è per tutti, se non è per tutti è iniquia, un sopruso.
Se risulta impensabile garantire la continuità temporale nel ruolo e nel guadagno a chi si trova al vertice di un’organizzazione produttiva, non si riesce davvero a capire come sia pensabile rendere tutelati gli stessi diritti a chi non effettua la libera scelta imprenditoriale e dipende da quella altrui.

(dicembre 2003 - novembre 2004)


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